Un giorno l'uomo partì per il viaggio a cui si preparava ormai da tempo. Il desiderio era di giungere alla vetta del Monte dove, raccontano gli antichi saggi, si trovassero meraviglie immortali, invisibili dalle pianure circostanti dove gli uomini vivevano e dalle quali ogni tanto provavano a scrutare la cima. Il bagaglio era pronto, sapeva di dover camminare a lungo e che le estreme difficoltà del percorso sconosciuto potevano costargli la vita. Salutò i suoi famigliari, anche coloro che insistevano affinché non partisse: "Ho una vita sola, devo andare".
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Questo è l'inizio del racconto che volevo scrivere, per adempiere ad una promessa fatta a Nabladue.
La Bibbia è per me il diario di viaggio che l'uomo del racconto ha scritto durante la ricerca della vetta. Non importa esattamente la strada che ha fatto per raggiungerla, i sentieri sicuri che ha percorso o gli scivoloni che lo hanno portato quasi a precipitare. Dalla sua esperienza possiamo però capire molto.
Come dici tu, Nabladue, Dio non è in alcun libro, ma la Bibbia parla di Lui, ne coglie in spirito molte verità, fino ai Vangeli, la cima del monte.
Avrei voluto scrivere un testo organico, significativo dei miei pensieri e delle mie sensazioni. Purtroppo devo interrompere momentanemante, cioè per qualche mese, il mio diario di piccolo-uomo. Tuttavia per non farti attendere oltre, Nabladue, desideravo ardentemente scrivere almeno qualcosa su La Parola, ed ecco questo "posticcio" (sperando che la "o" non suoni come una "a"): scrivo alcuni spunti alquanto disordinati, forse ovvi, certamente in qualche passaggio criptici, ma per me importanti, sperando prima o poi di trovare il tempo per svilupparli.
La fede non procede dai testi scritti. Se fosse così sarebbe poco più di una ricetta di cucina. Alimentarsi: pur fondamentale per la vita, di per sé essa stessa già mistero, ottempera però ad un bisogno solo materiale. La fede parla di un cibo che è reale e metafisico.
La fede in Dio è la forza di gravità che fa oscillare come un pendolo l'animo umano attorno ad una direzione, la verità, che porta a Dio, il centro indicibile del mondo in cui viviamo.
La fede cristiana è più specificatamente il rapporto con una persona, Gesù.
I testi scritti sono solo parzialmente efficaci: stanno a metà del loro compito, che svolgono in maniera differita. I discorsi invece esistono contemporaneamente per chi le pronuncia e per chi le ascolta. Le parole dette sono relazione tra uomini, sono ponti fra le anime. Alle parole scritte invece basta uno tra autore e lettore, alla volta. Di Lui, della sua Persona, te ne parlano altre persone, magari desiderose del tuo bene. Tu leggi sui libri di Lui, certamente: ma poi cerchi il confronto con qualcuno che sia vivo. Davanti ad un altro uomo: è lì che Lo trovi.
Infatti Gesù non ha voluto teorizzare, lasciandoci un suo scritto, ma vivere, incarnare la Sua Verità. Di più di trent'anni vissuti, in soli tre ha parlato, camminato, passato il suo tempo con altre persone, suoi discepoli. Ma niente ha scritto per loro. Vale di più per l'essere umano, per la sua Salvezza, la catena ininterrotta di testimoni della fede, che la somma di tutte le biblioteche del mondo.
La Parola è realizzazione del Pensiero.
Collegamento tra idee e realtà.
Il pensiero da solo è sterile.
Attraverso la parola l'idea esce dall'uomo.
Il pensiero di Dio è fuori dal tempo.
Nel tempo si realizza tramite il Verbo.
Io credo in Lui: Egli stesso, la sua Storia personale, è prima di tutto La Parola di Dio, come insegna Giovanni. Egli è Parola Viva, nella sua Storia, perché La Vita parla al vivere, e la sua Storia è di Vita eterna.
Molti dicono che la Bibbia è una raccolta di favolette. In un certo senso hanno ragione. Mi viene in mente che Tolkien ha parlato positivamente delle fiabe, non mi ricordo dove: esse sono un modo dell'uomo per parlare delle cose che ha scoperto come assolute, in primis del Bene e del Male. La nostra vita è veramente fatta di lupi, cavalieri, anelli, briciole di pane, stregoni, baci del risveglio, mele avvelenate, parole incantate. In questo senso, ad esempio, anche se il famoso discorso del Capo Seattle, ecologista ante litteram, fosse un falso, sarebbe comunque vero come lo è una favola! Anche la Bibbia riesce a dire cose assolute di quello che l'uomo ha colto su Dio.
Non conosco approfonditamente tutta la Bibbia, né ritengo necessario precipitarmi a leggerla dettagliatamente per intero. Questo perché conosco il finale della storia, Gesù. Posso dire di volergli bene. Anzi a chi non conosce Cristo direi "Se conosci l'Amore sai chi è".
Biblia, biblioteca piena di tante teste diverse, con idee diverse. Non è un po' stupido considerarla una cronaca, un resoconto storico? Non ha mai preteso di esserlo.
Caro Nabladue, tralascio di scendere nell'analisi dei brani che hai portato circa le contraddizioni e cattiverie della Bibbia. Lo ammetto, principalmente per mancanza di competenze adeguate allo scopo, oltre che di tempo: sono convinto d'altronde che esse possono essere esegeticamente ricomposte, perché finora con tutte quelle che anch'io ho incontrato è successo così, qualcosa di buono sono sempre riuscito a salvare. Chiunque lo voglia veramente può trovare qualcosa che parli veramente di Dio, il senso buono da mangiare per l'anima, in ogni episodio della Bibbia che sia compiuto. Attenzione: non sto parlando di libera interpretazione! D'altra parte, essendo scritta da uomini con parole umane, è immediato trovare anche dalle imperfezioni ai veri e propri orrori. Ma la Chiesa non si vergogna dei contenuti biblici, non ha mai operato una reductio ad unum che avesso l'obiettivo di rimuovere gli imbarazzi per raggiungere la coerenza filologica: coesistono pacificamente tantissime cose, nella Bibbia, dalle due versioni della Genesi alle quattro versioni dei Vangeli. Addirittura la Chiesa è così convinta del suo valore universale per l'uomo che recentemente ha pensato anche di leggerla tutta in televisione, con l'aiuto anche di persone aderenti ad altre Confessioni religiose.
Da ultimo, ecco due altri spunti da meditare, che avevo raccolto per questo post:
http://www.cdbchieri.it/rassegna_stampa_2009/la_bibbia_bodrato.htm
http://www.donboscoland.it/articoli/articolo.php?id=123997
http://www.loccidentale.it/articolo/erri.0082074
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Eccomi ora al motivo della sospensione momentanea del blog.
Devo fare qualcosa che mi farà faticare.
Agitazione per il lavoro che mi aspetta,§
ansia per il rifiuto psicologico,
paura di pesanti sconfitte:
fantasmi dal passato si affacciano ai prossimi giorni.
Una scelta abbastanza sofferta, raggiunta dopo qualche mese di indecisione.
Riguarda anche cià che festeggia la Chiesa oggi: la Sacra Famiglia.
Ecco: ora la mia nuova vita familiare, appena iniziata,
è una serie di buoni scampoli, ma disordinati, come questo post.
Occorre mettere in ordine, cucire con del buon filo.
So che mi costerà davvero molta fatica questo concorso: ma studierò.
Promesso. Parola di piccolo-uomo.
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1 commento:
Ciao piccolo-uomo, per ora ti ringrazio per la risposta, passerò a leggerla con calma...
un saluto e buone feste
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