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Un semplice diario di viaggio, per crescere. Passi di un cammino che vuole felicità e salvezza.

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mercoledì 14 ottobre 2009

Rivelazione

Per quale motivo si comincia a credere?

Non certo per solo ragionamento. Sicuramente la ragione aiuta a depurare la fede da scorie mentali e culturali, ad approfondirla, anche a difenderla, la qual cosa potrebbe essere paradossale per i seguaci del razionalismo. Basti ascoltare quanto dice il papa Benedetto XVI: spesso nei suoi discorsi è contenuto un alto livello di razionalità. Oppure si può leggere la Fides et Ratio (di cui però ammetto di aver letto pochissimo: ecco un impegno futuro per te, piccolo-uomo). Ma non esiste un cogito ergo credo, forse il contrario credo quia absurdum, al quale posso anche aderire previa precisazione: l'assurdo rivela un quadro di coerenza superiore, ovvero più che di assurdità si dovrebbe parlare di straordinarietà della fede cristiana. Ad esempio l'Incarnazione è ordinariamente assurda quanto la Resurrezione, ma alla luce della vita e delle parole di Gesù, sono avvenimenti necessari alla coerenza della Buona Novella, la Storia della Salvezza, direi altamente credibili e così necessari da essere stati anche profetizzati! Come avrebbe potuto Dio permettere agli uomini la libertà di sconfiggere la morte senza diventare Gesù, morire e risorgere?

Tornando alla domanda iniziale, penso che dal lato umano la fede si raggiunge anche fisicamente. Noto un qualcosa di estremamente materiale collegato alla fede. Non sto solo pensando ai miracoli, fenomeni che accadono fisicamente e che parlano contemporaneamente di una realtà straordinaria, sempre rapportati da Gesù al credere in Lui (non guarisce lo storpio per farlo camminare ma perché crede in lui, così anche con il lebbroso, ecc.), ma anche alle conversioni di cui ho già riflettuto più volte. Senza sicomoro Zaccheo non sarebbe stato salvato, pur volendo vedere Gesù, perché non avrebbe potuto accoglierlo mentre lo cercava con lo sguardo. Dio ci viene incontro e contemporanemente dissemina il mondo di cose vere che ci possono servire per avvicinarci a lui: tocca a noi salire sull'albero. Infine l'esempio dei discepoli di Emmaus: tanti discorsi e ragionamenti lungo il cammino, ascoltati direttamente dalla bocca Gesù, ma ciò non basta. Lo riconobbero nello spezzare il pane! Farina, acqua, sale... Il bisogno materiale dell'uomo che rivela li bisogno reale dell'uomo. Come accadde ai discepoli, la Verità puo attraversarci il cervello senza che noi riusciamo a collegarla con la realtà, anche se l'abbiamo fiscamente vicino; il pensiero può certamente far nascere in noi la volontà di cercarla, ma abbiamo bisogno degli occhi per trovarla nelle cose. La Verità abita il mondo. Pensala, piccolo-uomo, ma nello stesso tempo cercala intorno a te. Vuoi soddisfare il tuo bisogno vitale della Rivelazione di Dio: leggi e pensaci su, ma cerca anche il Pane.

Cena in Emmaus
Michelangelo Merisi da Caravaggio


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