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Un semplice diario di viaggio, per crescere. Passi di un cammino che vuole felicità e salvezza.

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martedì 4 marzo 2008

Libertà

«Vuoi guarire?».
«Signore, io non ho nessuno che...»
«Alzati...»
E sull'istante quell'uomo guarì.

(Gv 5, 6-9)
***

Diventare grandi.
«Harry e i suoi amici devono cavarsela da soli, sì, ma non rifiutano l’idea di una guida che li aiuti e gli indichi dove andare. Anzi, le loro difficoltà nascono dal fatto che loro una guida la vorrebbero davvero, vorrebbero tanto che Silente fosse ancora lì per dirgli che accidenti fare per trovare e distruggere gli Horcrux, e purtroppo per loro Silente non c’è (anche se non sono così soli e senza aiuto come credono). Adesso credo di capire meglio: essere adulti non significa rifiutare a priori l’autorità che indica la direzione; significa provare a cavarsela da soli, auspicabilmente essere in grado di cavarsela da soli, ma ciò nella consapevolezza che nessuno può davvero farcela da solo. Diventare adulti non è semplicemente dire “faccio da solo”. Harry e i suoi amici sono adulti perché devono fare a meno di una guida, ma sono ancora più adulti quando capiscono che hanno bisogno di una guida e la cercano, ovvero cercano di fare quel che Silente direbbe loro di fare se fosse lì. Essere adulti è anche avere l’umiltà e il realismo di riconoscere che una guida, alla fin fine, serve a tutti.»

(Dal blog Libero Arbitrio)
***

Piccolo - Uomo significa anche il passaggio dall'infanzia alla maturità.
(Che il trattino sia l'adolescenza?)

«La linea d'ombra
la nebbia che io vedo a me davanti
per la prima volta nella vita mia
mi trovo a saper quello che lascio
e a non saper immaginar quello che trovo
mi offrono un incarico di responsabilità
portare questa nave verso una rotta che nessuno sa
è la mia età a mezz'aria
in questa condizione di stabilità precaria
ipnotizzato dalle pale di un ventilatore sul soffitto
mi giro e mi rigiro sul mio letto
mi muovo col passo pesante in questa stanza umida
di un porto che non ricordo il nome
il fondo del caffè confonde il dove e il come
e per la prima volta so cos'è la nostalgia la commozione
nel mio bagaglio panni sporchi di navigazione
per ogni strappo un porto
per ogni porto in testa una canzone
è dolce stare in mare quando son gli altri a far la direzione
senza preoccupazione soltanto fare ciò che c'è da fare
e cullati dall'onda notturna sognare la mamma... il mare.

Mi offrono un incarico di responsabilità
mi hanno detto che una nave c'ha bisogno di un comandante
mi hanno detto che la paga è interessante
e che il carico è segreto ed importante
il pensiero della responsabilità si è fatto grosso
è come dover saltare al di là di un fosso
che mi divide dai tempi spensierati di un passato che è passato
saltare verso il tempo indefinito dell'essere adulto
di fronte a me la nebbia mi nasconde la risposta alla mia paura
cosa sarò
dove mi condurrà la mia natura?
La faccia di mio padre prende forma sullo specchio
lui giovane io vecchio
le sue parole che rimbombano dentro al mio orecchio
"la vita non è facile ci vuole sacrificio
un giorno te ne accorgerai e mi dirai se ho ragione"
arriva il giorno in cui bisogna prendere una decisione
e adesso è questo giorno di monsone
col vento che non ha una direzione
guardando il cielo un senso di oppressione
ma è la mia età
dove si sa come si era e non si sa dove si va,
cosa si sarà
che responsabilità si hanno
nei confronti degli esseri umani che ti vivono accanto
e attraverso questo vetro vedo il mondo come una scacchiera
dove ogni mossa che io faccio può cambiare la partita intera
ed ho paura di essere mangiato ed ho paura pure di mangiare
mi perdo nelle letture,
i libri dello zen
ed il vangelo
l'astrologia che mi racconta il cielo
galleggio alla ricerca di un me stesso
con il quale poter dialogare
ma questa linea d'ombra non me lo fa incontrare.

Mi offrono un incarico di responsabilità
non so cos'è il coraggio
se prendere e mollare tutto
se scegliere la fuga od affrontare questa realtà
difficile da interpretare ma bella da esplorare
provare a immaginare cosa sarò
quando avrò attraversato il mare
portato questo carico importante a destinazione
dove sarò al riparo dal prossimo monsone.

Mi offrono un incarico di responsabilità
domani andrò giù al porto
e gli dirò che sono pronto a partire
getterò i bagagli in mare
studierò le carte
e aspetterò di sapere
per dove si parte
quando si parte
e quando passerà il monsone dirò
levate l'ancora
diritta avanti tutta
questa è la rotta
questa è la direzione
questa è la decisione.
»

(Testo della canzone "La linea d'Ombra" di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, dall'album "L'albero", 1997)
***

Libertà.
Sto camminando.
Tante strade.

Sono Piccolo
e tante persone, amandomi,
mi prendono per mano
e mi conducono.

Sono un uomo:
non voglio, non posso più
essere preso per mano.
Quante volte mi ritrovo solo.
Quante volte inciampo.
Quante volte cado.
Leggo tutti i cartelli
fino al punto
di non saper più leggere.

Ecco:
Questa, mi pare di ricordare,
è la mia strada.

Trovo, finalmente, Lei:
la mia unica, preziosa,
Compagna di viaggio.

Eppure ho il passo incerto
più che mai: non so
se questa è la giusta direzione.

Perdo tempo.
Di nuovo inciampo
e cado.

No... No!
Non basto a me stesso.
E non posso sbagliare strada
ora che ho compagnia,
ora che ho responsabilità!

Accettare.
Solo questo.
Accettare il passaggio
è diventare veramente Uomo.

Ma questa volta posso scegliere io la mano.

Io lo so che sei Tu l'unico Maestro.
Eppure mi sento anch'io
giovane,
ricco,
ma ancora fermo.

Io voglio guarire.
Ti prego: dimmi di alzarmi.

Sarò Uomo?

***

2 commenti:

Anonimo ha detto...

A chi visiterà questo blog vorrei dire che chi lo scrive è una persona molto speciale, e non solo perchè è il mio Amore ... Andrea è un po' sognatore e si aggrappa fortemente ai valori e principi in cui crede ... e se a volte vi sembra che i suoi pensieri volino un po' troppo in alto, non portateli sulla terra, ma seguiteli e scoprirete, come ho fatto io, che l'uomo non deve mai arrendersi alla triste realtà e non deve mai smettere di sognare ... buon viaggio, piccolo (ma grande) uomo (Michi)

Anonimo ha detto...

Perbacco! Beh, grazie della citazione, e benvenuto nella rete!

Claudio

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