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Un semplice diario di viaggio, per crescere. Passi di un cammino che vuole felicità e salvezza.

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martedì 1 luglio 2008

Perché sono un piccolo-ingegnere-ambientale (2)




L'amico albero

Il giorno in cui son nata il mio papà
sembrava pazzo di felicità
con tutto l'entusiasmo di un bambino
piantò un bell'albero nel suo giardino.
Passaron gli anni e all'improvviso un dì
l'amico albero parlò così:

"Sono l'aria che respiri,
sono nave in mezzo ai mari.
Sono trave del tuo tetto
sono legno del tuo letto.

Sono bosco che protegge
da una grande nevicata
la valanga è mia nemica
tante volte l'ho fermata."

Ricordate, ricordatevi bambini:
Rispettate gli alberelli,
li dovete sempre amare
come fossero fratelli.

"Sono carta del tuo libro
sono fiamma del camino.
Il mio legno dà la voce
alle corde del violino.

Sono frutta nel tuo piatto
nella chiesa sono fiore.
Son radice nella terra
che non deve più franare."

Ricordate, ricordatevi bambini:
Rispettate gli alberelli,
li dovete sempre amare
come fossero fratelli.

"Sono arpa per le dita
della pioggia delicata
sono magico strumento
del concerto che fa il vento.

Son maestro per il coro
di cicale e raganelle.
E sto zitto ad ascoltare
le parole delle stelle."

Ricordate, ricordatevi bambini:
Rispettate gli alberelli,
li dovete sempre amare
come fossero fratelli.

(M. Maretti Soldi, N. Aprile)

***

Eravamo alle scuole elementari in quegli anni. La classe della mia futura dolcissima Lei allestì uno spettacolo in cui venne inserito anche questo brano; se non ricordo male negli anni successivi, alla tradizionale festa degli alberi presso il lago di Santa Colomba, si prese l'abitudine di cantarlo. Come "Il sole e il girasole" anche questa canzone partecipò nel 1985 alla 28° edizione dello Zecchino d'Oro, cantata da Marina Ceruso, Giorgia Ferro e Barbara Riccarelli. Non intendo star qui ad analizzare, interpretare e commentare, perché rovinerei la bellezza di queste canzoni: il contenuto di entrambe è denso, importante e universale, ma allo stesso tempo il discorso è così disarmente nella sua semplicità che arriva direttamente all'anima di chi ascolta, come si conviene con orecchi di bambini. "Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli" (Mt 11, 25). Trovo questi testi palesemente e stupendamente francescani. Perché, piccolo-uomo, ti abbandoni spesso ad un lugubre elucubrare? A volte ciò che è vero è così facile da cogliere, così semplicemente vivo davanti ai tuoi occhi...
Sia il carattere che la forma mentale di me bambino erano in sintonia con questi due bellissimi testi. Questa cosa non la voglio perdere.

***

7 commenti:

Mario DF ha detto...

Cavoli... che ricordi! i 33 giri dello zecchino, regalo fisso di Natale, gli sforzi per far funzionare il giradischi di casa... lacrimuccia!
Però va detto che anch'io avevo sentito la stessa canzone ma non sono diventato ingegnere ambientale :)

Mario

andrea.pontalti ha detto...

"E' meglio Mario, che certe cose le dimentica" o, come in questo caso, non le dimentica.
Non mi ricordo a quale Zecchino d'Oro corrisponde questa canzone, ma da quando ti conosco chissà perché
l'associo sempre a te! :D

Ciao!

Anonimo ha detto...

Come sei giovane, Piccolo Uomo [Ma, "Piccolo Uomo", della Mia Martini? ;-)]
Io per pensare agli alberi mi rifaccio a S. Endrigo "Per fare un albero" . . . dello zecchino, sono più dell'epoca dei 44 gatti!
Adesso vado a cercare nei 33 giri che la Befana portava ai miei figli, se trovo questa canzone!
Ma giovani o vecchi (sich!) l'importante avere cura dei nostri alberi . . . ingegnere ambientale . . . ho un figlio a cui, dopo l'agrario avevo detto di scegliere una cosa così, ma non mi ha ascoltato! (doppio sich!)
Ciao, a presto! R

andrea.pontalti ha detto...

@fiordicactus

1. No, non "Piccolo Uomo" di Mia Martini. Il nome del blog è simbolo di un percorso di allenamento alla vita che voglio compiere, di cui i singoli post voglione essere dei piccoli passi per diventare da persona piccola un vero uomo.

2. Insieme a questa cantavamo alla festa degli alberi anche "Per fare un albero"! Ah: cerca anche la canzone"Il sole e il girasole": molto bella!

3. Beh io dicevo che volevo fare il veterinario... Ma è andata così e mi va bene. Tuo figlio si è pentito? Oppure adesso è contento di quello che ha scelto?

Ciao a presto!

Anonimo ha detto...

Dell'epoca dei figli, ricordo "l'arcobaleno" . . . ma ancora non sono riuscita a guardare i dischi . . .
Il figlio, dopo pochi mesi dalla scuola, ha preso al volo un lavoro da "scaricatore di autotreni" dopo una settimana che era lì, 1 autotrno di pneumatici, tutti a mano!
Poi, 1 anno di militare, qualche mese di mulettista, in una fabbrica di surgelati . . . 2 anni e mezzo come "bracciante agricolo" per una ditta che fa giardini, campi da stadio, parchi pubblici e privati (dal progetto alla cura) gli è stato detto :"adesso ci servono persone che lavorano perchè siamo indietro coi lavori, poi, o passi in ufficio a progettare, o vai a fare il super visore dei vari progetti! . . . aspetta aspetta, si è scocciato e adesso fa il magazziniere in un centro di ricambi per auto!
Però, mi ha detto "Avevi ragione tu, mamma!" ;-)
Figli, gioie e dolori! 7 dolori, lo sapeva anche la mamma di quel cappellone, . . . come dice Guccini! :-)))
Ciao, R

andrea.pontalti ha detto...

@ fiordicactus

Me ne sono subito accordo che il mondo del lavoro è complicato, e non sempre si riesce a prendere il treno giusto. Sono laureato da 1 anno e 4 mesi. Il mio titolo si vende bene sul mercato del lavoro, ne sono consapevole: sicuramente non resterò senza far niente, magari dovrò fare l'ingegnere civile anziché ambientale ma questo non è un grosso problema, ci si adatta. Comunque per adesso sono un precario, Co. Co. Co. fino ad ora e sicuramente fino all'agosto 2009. Poi mi sbatteranno fuori di qui senza altra possibilità: questa l'unica certezza lavorativa. A maggio dell'anno prossimo mi sposo ma ad un Co. Co. Co. un mutuo non lo danno. Mi sento comunque molto fortunato, rispetto alla media.

L'importante è guadagnarsi onestamente il pane e fare della propria vita una cosa buona, attraverso le scelte che siamo chiamati a fare, esempio di coerenza con i principi che uno si dà affiché essa sia una loro efficace testimonianza.

Immagino quindi che avrai molti altri motivi di essere felice per tuo figlio e orgogliosa di lui, per altre scelte fatte, per ciò che ha imparato, capito (a cominciare da "Avevi ragione tu, mamma!") e realizzato nel suo percorso personale.

Direbbe mia nonna
"Così l'è la vita:
un po' storta
un po' drita"

Anonimo ha detto...

Come diceva tua nonna e come diceva la mia . . . I figli (che ne ho tre, e li conto sempre tutti insieme) mi hanno dato pensieri e sodisfazioni, come tutti i figli . . . questo, il maschio, credo che sia più o meno tuo coetaneo, fa il capo scout, sul lavoro (a termine, con promessa, ma si sa le promesse . . .) è ben visto, perchè è uno che si sa organizzare, che lavora con coscienza e passioe, che non si tira mai indietro, se ti vuoi divertire, cerca nella categoria figli, e trovi dei piccoli ritratti di tutti e tre!
Sono una mamma italiana io, la peggiore specie di mamme che ci sono, sempre a parlare dei figli, anche se, a volte mi dicono che racconto solo i difetti, mai i pregi!
Per il lavoro, come ho detto alla Martayensid, capita nella vita, momenti giù, poi, un po' alla volta si aggiusta tutto . . .!
Ciao, R

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