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Un semplice diario di viaggio, per crescere. Passi di un cammino che vuole felicità e salvezza.

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mercoledì 23 luglio 2008

Scetticismo e superbia

L'uomo sa di essere molto potente.
Riconosce di essere privilegiato e avvantaggiato
rispetto a tutto ciò che vede dinnanzi a sè.
Vuole sfruttare questa posizione: ha sete della conoscenza,
di quella pura come di quella rielaborata in scienza.
L'uomo che scopre cose nuove ne è appagato
e si sente più grande. Vuole ancora sapere.

Va bene: ma se è solo questo che abita il suo cuore
e comanda i suoi pensieri e le sue azioni, allora è perduto.

Egli comincia a produrre verità su verità
tagliando tutto ciò che non può conoscere o capire,
ma che potrebbe solamente accettare.
Diventa giudice razionale, diffidente e spietato.
Prima o poi incontrerà Dio nella sua superba corsa.
La sua sentenza potrà essere diretta o implicita,
ma la condanna sarà comunque la stessa:
un'utile e comoda inesistenza.

***

Dedico questo monito a tutti coloro che si stanno allontanando da Dio. Non esaudite le vostre domande con un taglio definitivo, seducente solo perché l'abbandono potrebbe darvi un triste e comodo sollievo. Continuate a chiedere e a cercare. E poi l'innocente stupore delle cose.

In particolare ai naufraghi della ricerca che si ritengono razionalisti propongo la lettura di queste pagine e una frase di Alexis Carrel, ateo convertito:

"Poca osservazione e molto ragionamento conducono all'errore;
molta osservazione e poco ragionamento conducono alla verità."

Non era forse semplice voglia di osservazione, curiosità, quella che spingeva André Frossard ad aprire quel cancello alle ore 17.10, nel giorno 8 luglio 1935? E, dopo, non fu umile stupore il suo?

***

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Il problema è che anche il pensiero segue delle tendenze. I filosofi che dovrebbero essere i liberi pensatori per eccellenza, in realtà, spesso, sono condizionati dallo “stato d’animo del momento”.
È probabile che persone nate oggi, che hanno scelto magari di allontanarsi da Dio, inserite in un contesto medievale sarebbero diventati fanatici religiosi…Ma oggi stiamo vivendo sulla scia di Nietzsche,Freud,Marx,Russel,…. ed i “liberi” pensatori ne sono fortemente condizionati.
Penso che una ricerca filosofica e personale che si allontani completamente da Dio sia destinata ad richiudersi nelle gabbie della ragione, senza riconoscere i propri limiti.
Saluti

Upi ha detto...

Forse anche chi crede deve arrivare ad aprire quel cancello. Perchè la meta, qui o di là, è incontrarlo per dire se è vero.
E a volte, pare di doverlo riaprire di nuoco e di nuovo..e di nuovo..

Ciao Upu! :-)

andrea.pontalti ha detto...

Ciao UPI!

Hai davvero ragione.
La fede è il meraviglioso incontro con Una Persona che ti salva la vita.

E io, stupido, sto lasciando arrugginire i cardini di quel cancello, tanto che quelle poche volte che lo apro cigola da morire...

A presto!

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