Ci tengo a dirlo: io non sono Piccolo - Uomo.
Questo è il risultato dei mie pensieri, è un prodotto demente.
Può corrispondere a una piccola parte della mia persona o al suo contrario; può essere la proiezione di sogni e desideri, l'esorcizzazione di ansie e paure, l'elaborazione di delusioni e sconfitte. Se sentite, pensate e vi convincete di conoscermi attraverso la lettura progressiva di queste pagine, ricredetevi. Quello che leggete qui tende ad essere slegato dal mio vissuto, smaterializzato, perciò non del tutto vero. Le parole di Piccolo - Uomo non sono arricchite dai voli alti e bassi del mio sguardo, da le mie smorfie nel parlare e i difetti di pronuncia, da pause, sudorini, gioie e sofferenze che provo nel dirle. Anch'io non vi conosco, non so chi siete, cosa sentite e cosa volete da me. Non c'è incontro. Se incrocerete la mia strada quotidiana nella ingenua presunzione di sapere chi sono, inevitabilmente e involontariamente io vi rinnegherò e voi farete altrettanto con me. Non visitate questo blog: la vostra persona qui non è la benvenuta, a differenza dei vostri commenti. Queste pagine non vi servano per conoscermi, ma eventualmente per riflettere su voi stessi.
Non leggete i blog, non visitateli per fare conoscenza e conversazione.
Incontrate piuttosto le persone, leggetele lasciandovi leggere da loro.
Questa non è la realtà e la vita vera.
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Aggiornamento di giovedì 2 ottobre 2008
Sto ancora riflettendo molto su questo tema.
Una persona mi ha scritto perché quanto ha letto qui l'ha colpita.
Il nocciolo della mia risposta è stato questo.
Perché [...] ho iniziato dandoti del "Lei"? Formalismo? Allontanamento? No: voleva essere un modo originale, ma forse efficace, per ribadire i contenuti del mio post [...]. Volevo solo sottolineare quei concetti: questo mezzo con cui ti scrivo, il computer, in realtà ci rende distanti esattamente come l'uso del "Lei". Forse davvero è distorcente e qualche volta pericoloso usare il "tu" in internet: è comodo e cordiale, ma tende a far dimenticare la distanza oggettiva tra le persone. Le persone virtuali non si conoscono e proprio per questo siamo disposti a rivelare cose private e intime, frammenti dati ad un estraneo, il quale non può ricostruire tutto il puzzle, e ciò ci rassicura, fintantoché egli non comincia ad avvicinarsi. Quindi il "lei" usato all'inizio vuole essere un piccolo strumento che ti suggerisco [...].
Gli avatar che usiamo in Internet sono marionette che facciamo a nostro piacimento; possiamo anche distruggerle e ricrearle. Attraverso di esse sosteniamo relazioni. Quando il loro uso gratifica molto, anche più della vita reale, e si tende quindi a privilegiare durante la giornata le attività virtuali, vi è pericolo di alienazione. Questo vale in generale, quando si interagisce su Internet: dai blog a Second Life. Tante persone soffrono perché ormai schiave del virtuale che vorrebbero reale. Non si accorgono che più vogliono essere così, più non lo sono, giacché il tempo passato ad appagare virtualmente i propri desideri è necessariamente tolto alla loro vera realizzazione. Bisogna sempre ricordarsi il primato della vita reale, quella che conta, dopodiché il resto può essere un utile strumento. Va anche ricordato che noi e gli altri che incontriamo interagiamo sempre tramite le nostre marionette, che possono avere diverse finalità e significati.
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Gli avatar che usiamo in Internet sono marionette che facciamo a nostro piacimento; possiamo anche distruggerle e ricrearle. Attraverso di esse sosteniamo relazioni. Quando il loro uso gratifica molto, anche più della vita reale, e si tende quindi a privilegiare durante la giornata le attività virtuali, vi è pericolo di alienazione. Questo vale in generale, quando si interagisce su Internet: dai blog a Second Life. Tante persone soffrono perché ormai schiave del virtuale che vorrebbero reale. Non si accorgono che più vogliono essere così, più non lo sono, giacché il tempo passato ad appagare virtualmente i propri desideri è necessariamente tolto alla loro vera realizzazione. Bisogna sempre ricordarsi il primato della vita reale, quella che conta, dopodiché il resto può essere un utile strumento. Va anche ricordato che noi e gli altri che incontriamo interagiamo sempre tramite le nostre marionette, che possono avere diverse finalità e significati.
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4 commenti:
Arrivo qui, dopo averti letto, di grappa e luganega (eri tu, vero, non ho bevuto grappa oggi) dalla UPI, poi ti ho trovato dal Claudio e sono passata anche da Grafema . . .
Mi piace :"Non leggete i blog, non visitateli per fare conoscenza e conversazione.
Incontrate piuttosto le persone, leggetele lasciandovi leggere da loro."
Perciò, adesso no, perchè avrei un nucchio di cose da fare, ma vedrai che ripasso a leggerti, un po' alla volta, se vuoi farti un po' di risate, passa pure da me, non sono molto dfilosofica, ma mi lascio leggere!
Ciao, R
@ fiordicactus:
Ero io, ma non ero brillo! :D
Grazie della visita: ti aspetto volentieri su queste pagine.
Contraccambierò senz'altro venendo a trovarti: anch'io ti ho intravisto sulle pagine upesche...
Ciao, a presto!
Tranquillo, non mi riferivo a te per la grappa, ero io, che ero stata presa, per un attimo dal panico di aver sbagliato persona . . ., ma non avevo voglia di aprire un nuovo collegamento per controllare! ;-)
Adesso non ho molto tempo, ma prima o poi, vengo a fare "archeo-blogg-ologia"!
Ciao, R
Voglio ringraziare grafema per questa citazione.
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