Padre Aldo, amico missionario a Lusaka, nella sua lettera natalizia mi illumina.
Parafrasando, il pensiero è il seguente.
Il sistema economico più efficace che l'uomo ha finora costruito permette a tanti di faticare perché alcuni vivano provvisoriamente nell'abbondanza e, all'estremo, fa perdere a molti affinché vincano in pochissimi. A Dio bastò far perdere momentaneamente uno solo, affinché tutti potessero avere vita piena, volendo, definitivamente.
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martedì 28 dicembre 2010
Economia di salvezza
domenica 26 dicembre 2010
Valori del silenzio
Si può dire di avere
un rapporto vero
con una persona,
di starci veramente bene,
se si riesce a rimanere con lei
tranquillamente e lungamente
in silenzio
senza disagi o imbarazzi.
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giovedì 7 ottobre 2010
Pillola sulla ricerca della verità
Tolgo le ragnatele con questa similitudine lampo:
Ragione sta a Fede
come
Certezza sta a Sicurezza.
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mercoledì 4 agosto 2010
Guardando indietro, agli ultimi esami
A quei tempi
la tensione dominava,
spesso negli ultimi giorni.
Ora invece sono solo
molto stanco.
Quando facevo
come fuori di me,
perdevo continuamente
molte delle mie ore.
Ne ho perse ancora, - Fantasmi immortali... -
ma molte meno.
Per oggi
ho fatto una scelta,
forse uno sbaglio, - Vada come deve. -
con il ritmo
che sapevo
essere più lento
e insicuro
di un tempo.
Fosse per questo
avrei già perso.
Tuttavia
il tempo a me concesso
ha avuto un suo frutto,
come trepidamente
pregato e sperato.
Per questo: Ti ringrazio.
Ora sono - Abbastanza! -
sereno.
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giovedì 15 luglio 2010
Fuori dal mondo?
Come capita spesso, ricopio qui un mio commento, per conservare le mie riflessioni.
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Certo non apparteniamo al mondo, ma con esso apparteniamo a Dio.
Questa è anche la lezione teologica di San Francesco: la fratellanza col mondo.
Perché Egli stesso ha detto di essere Dio dei viventi.
La Chiesa deve abbracciare il mondo per vivere Cristo.
La "Verità" vera infatti sta in mezzo alla "Via" e alla "Vita".
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sabato 1 maggio 2010
Per il buon lavoro
Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare».
Gli dissero: «Veniamo anche noi con te».
Allora uscirono e salirono sulla barca;
ma in quella notte non presero nulla.
Quando già era l'alba Gesù si presentò sulla riva,
ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù.
Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?».
Gli risposero: «No».
Allora disse loro:
«Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete».
La gettarono e non potevano più tirarla su
per la gran quantità di pesci.
Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro:
«È il Signore!».
(Gv 21, 3-6)
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Senza Te o con Te, tutto cambia!
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lunedì 26 aprile 2010
Dio perdona, noi difficilmente
Pochi minuti, poche battute per rispondere al peccatore che la interpella, costretta a scegliere, in nome della stessa Verità, se essere madre amorevole o severa matrigna.
(Ilaria Donatio, I ricatti della fede dietro la grata del confessionale, L'unità, 21 aprile 2010, pag. 28)
Dispiace l'abuso di una cosa per me, per le persone come me, così importante. Un sacramento. Ma si sà: come la politica, l'economia e a volte la stessa religione anche la stampa, con il grimaldello del dovere di cronaca, non si ferma davanti al rispetto. Per sapere cosa pensano i sacerdoti sulla condizione di omosessualità non si passa attraverso un'onesta intervista a loro o a persone credenti che la vivono, con sofferenza, all'interno della Chiesa. Credo che il risultato, nel contenuto, sarebbe stato molto simile. Forse sarebbe mancato il gusto contemporaneo dell'andare oltre i meccanismi convenzionali, della trasgressione delle regole, della menzogna e del tradimento, dello spionaggio spirituale...
Questo è ciò che penso del metodo.
Ora, sul contenuto: l'attore della riconciliazione è Dio.
È Lui a perdonare, non la Chiesa, che semplicemente amministra.
Le opinioni dei sacerdoti oggetto dell'inchiesta possono pur esser differenti ma, nell'ottica della Chesa che si vuole criticare ma che in realtà non si conosce così bene per farlo efficacemente, il risultato della confessione è sempre lo stesso: l'abbraccio del Padre misericordioso, il suo "Fa niente... Ti voglio bene". Di ciò però tra le righe del giornale non c'è traccia. L'assoluzione è appena un accenno. Ma non è forse quella lo "spiraglio" che l'autrice cercava nel suo finto "viaggio penitente"? Più che uno spiraglio io lo definirei uno squarcio. C'è ampiamente, invece, il giudizio morale su una Chiesa che invece ben poco - per fortuna? - può fare in quel contesto: semmai quei sacerdoti avrebbero potuto percepire che non c'era sincero pentimento, ma simulazione, e non impartire quindi l'assoluzione. O forse, nel dubbio, sono stati troppo buoni? A di là delle loro opinioni, imperfette e imperfettibili, di quelle delle Chiesa, una cosa mi pare certa, se ben interpreto l'azione interiore della giornalista e a dire la verità anche la mia, quando mi ergo (come adesso) a giudice dei miei "fratelli": Dio perdona, noi difficilmente.
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lunedì 12 aprile 2010
Contro il mio peggior fantasma
Oggi è uscito il bando del concorso.
Per il mio studio
Signore Gesù,
Tu che fosti così mirabilmente forte
di fronte alle debolezze umane,
Tu che sei l’Amore infinito
che tutto può vincere,
ti prego: aiutami a studiare.
Signore, Dio della mia vita,
nella mia insufficienza
mi basti la tua immensa Grazia:
l’esempio del tuo Figlio,
la forza del tuo Santo Spirito,
e il tuo incoraggiante abbraccio di Padre.
Mantieni sveglia la mia mente
veloce e attenta la mia penna,
fammi fare buon uso
del tempo che mi doni,
perché io non ne sprechi
nemmeno un istante.
Signore Gesù,
fammi crescere, continuamente,
affinché il mio studio
sia strumento e risorsa per la mia famiglia,
sia per un lavoro sempre a disposizione
di chi mi è vicino.
Io sento forte la mia debolezza.
Ti prego: se è la tua volontà,
fa’ di questa mia piccola croce
una buona via per seguirti,
l’occasione a me offerta
per cantare con gioia
il tuo grande Amore
per me.
Amen
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domenica 4 aprile 2010
Risurrezione e Perdono
Rembrandt Harmenszoon Van Rijn
le braccia aperte hanno bisogno di un ritorno.
Se questo non c'è, il perdono rimane una potenzialità irrealizzata.
Chi ritorna riconosce il male fatto,
accetta quindi le conseguenze della suo allontanamento
rinunciando ad essere figlio per diventare servo.
Ma il perdono concesso dal padre restituisce tutto,
comprese dignità e giustizia del legame di sangue.
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morire per i nostri peccati
al posto nostro.
graziati delle pene, dalle sofferenze,
conseguenti alle nostre scelte:
riaccolti, salvati dagli stenti,
ma, secondo la nostra giustizia, come servi.
È con la risurrezione che si completa
l'opera più grande dell'Amore di Dio,
Padre misericordioso:
il perdono dei peccati.
Essi alla fine non conteranno più!
solo credendo la Sua risurrezione
noi possiamo essere perdonati,
giustificati come suoi Figli,
ritornare ad essere degni
di essere a Sua immagine.
Perché Dio rimuove la nostra sofferenza
morendo,
ma incontra di nuovo l'umanità
ritornando in essa,
risorgendo dalla morte.
Scegliere il nostro ritorno
rende possibile il perdono:
rimanendo lontani da Lui,
noi non lo facciamo accadere.
Gesù che risorge
è Dio che apre le braccia
a noi che torniamo suoi Figli.
Grazie.
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venerdì 2 aprile 2010
Muri
Esiste un muro, dove molte persone chiamano Dio sussurrando preghiere.
E' simbolo di memoria e comunione con gli antichi progenitori;
è pietra viva oltre la distruzione umana.
Ma c'è un altro muro, dove molti rivolgono a Dio l'offesa peggiore di tutte,
tra quelle che uno possa fare a chi lo ama: "tu per me non ci sei".
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lunedì 15 marzo 2010
Un piccolo dialogo sul bisogno di Dio
Da qui.
Il Censore:
piccolo-uomo:
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Preghiera di un afflitto che è stanco
e sfoga dinanzi a Dio la sua angoscia.
Signore, ascolta la mia preghiera,
a te giunga il mio grido.
Non nascondermi il tuo volto;
nel giorno della mia angoscia
piega verso di me l'orecchio.
Quando ti invoco: presto, rispondimi.
Si dissolvono in fumo i miei giorni
e come brace ardono le mie ossa.
Il mio cuore abbattuto come erba inaridisce,
dimentico di mangiare il mio pane.
Per il lungo mio gemere
aderisce la mia pelle alle mie ossa.
Sono simile al pellicano del deserto,
sono come un gufo tra le rovine.
Veglio e gemo
come uccello solitario sopra un tetto.
Tutto il giorno mi insultano i miei nemici,
furenti imprecano contro il mio nome.
Di cenere mi nutro come di pane,
alla mia bevanda mescolo il pianto,
davanti alla tua collera e al tuo sdegno,
perché mi sollevi e mi scagli lontano.
I miei giorni sono come ombra che declina,
e io come erba inaridisco.
(Prima parte del salmo 101, versetti 1-12, traduzione CEI)
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giovedì 4 marzo 2010
Una nota sullo stile del Dio cristiano
«Veramente tu sei un Dio nascosto, Dio di Israele, salvatore.»
(Isaia 45, 15)
Asmenos scrive:
Non serve scomodare Dio. E' una terra abbastanza libera.
Tuttavia, Asmenos, consideri quanto segue.
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giovedì 25 febbraio 2010
Risposta, e premessa, al Padre Nostro
Figli miei,
Siete la mia vita e la mia libertà,
no lo vedete ma io so e conosco
i vostri nomi e i movimenti interiori,
speranze e afflizioni, di ognuno di voi
che abitate ogni parte del nostro mondo.
Vorrei venirvi incontro,
in bisognoso abbraccio,
ma più di questo desidero
guadagnare da voi vera accoglienza
e la vostra fiducia, totalmente gratuita.
Coltivate il pane, curate ogni bene
della mia terra, che è per voi.
Perché io ho a cuore
la vostra vita e la vostra libertà
salve da ciò che le nega ed è il Male.
Io da sempre e per sempre v'attendo
uniti nella mia Pace senza tempo.
Eccomi: venite allora, vi prego,
l'uno insieme all'altro.
Ecco la mia strada, quella è la mia porta:
la Chiave è già con voi, nelle vostre mani.
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giovedì 14 gennaio 2010
Una risposta a Red sull'intuizione esistenziale
Conservo qui la mia risposta a questo bel post.
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Il pensiero più irrazionale dell'uomo è ritenere sbagliato tutto cià che è irrazionale.
Come si fa a non avvertire l'irrazionalità come qualità connaturale alla razionalità umana?
Sono convinto anch'io, in linea con quanto hai riportato di Goedel, che possediamo una certa intuizione esistenziale della verità, di per sé stessa irrazionale perché la nostra ragione ne diffida per prima. Ne parlavo infatti qui.
E' la mia intuizione irrazionale che mi fa credere all'esistenza dell'anima e a inquadrare dolore ed emozioni come segnali rivelatori del legame momentaneamente inscindibile tra anima e corpo. E' sempre l'intuizione esistenziale che mi fa indicare nella presenza della vita stessa nell'universo, cosi ancora inspiegabile, e nell'esistenza dell'amore umano le due massime prove della presenza di un incerto Qualcun'Altro davanti al quale inchinarmi di meraviglia e gratitudine. Io spero davvero che esista una copia metafisica della realtà fisica, nella quale sguazza la mia anima, che possa fungere per essa da rifugio dopo la morte nell'attesa di restaurare la completezza - che è la promessa cristiana della Risurrezione.
E' irrazionale tutto ciò, ma io penso che questa mio credere sia tanto, tanto reale.
Vorrei infine confortare l'atto di fede che hai professato, caro Red, circa la "memoria universale". Pim Von Lommel, cardiologo, nei suoi studi sulle esperienze di pre-morte, forse gli unici ammantabili di scientificità, ha proprio ipotizzato qualcosa di simile. Leggi la fine di questo.
Cordialmente,
piccolo-uomo
PS: Questo tuo post mi ha centrato nel cuore.
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